La mostra dal titolo “William Congdon, Pianura”, realizzata dall’Associazione Culturale Casa Testori in collaborazione con The William Congdon Foundation è dedicata al pittore William Congdon (1912-1998), artista internazionale dell’Action Painting amato da Giovanni Testori che, dalla New York degli amici Jackson Pollock e Mark Rothko, dopo aver viaggiato in tutto il mondo, decide di radicarsi a sud di Milano e dedicare la sua ultima produzione al ritratto intimo di campi coltivati, risaie e frutti della terra lombarda. I circa 50 dipinti e i 20 pastelli selezionati descrivono, infatti, una parabola di conoscenza sempre più intima e profonda del sud-ovest milanese, che costituisce l’apice del suo percorso.
Le stanze tematiche presentano i diversi nuclei intorno ai quali si articola la sua produzione: riemergono in una chiave nuova i nodi affrontati a fianco degli action painters, frutto di un’osservazione solo apparentemente stanziale.
Dopo le New York degli anni Quaranta, i Sahara e Santorini degli anni Cinquanta, la ricerca da spaziale si fa temporale. Protagoniste diventano la potenza della terra, delle sue trasformazioni e la mutabilità inesauribile del ciclo stagionale, delle colture e dei fenomeni atmosferici… È così che i campi sono chiamati per nome e il passaggio del tempo è fissato con la spatola tra i lunghi i solchi della pittura a olio.
Ricostruita per l’occasione, una sorta di quadreria immaginifica farà entrare il visitatore tra le visioni notturne del colore dei campi ubertosi, in una relazione intima, lirica, quando non mistica e simbolista, con la terra, l’orzo, la soia, il mais, i glicini, le violette…
Non si tratta tuttavia di visioni idilliache, perché lo sguardo di Congdon lo porta a sconvolgere l’orizzonte sui campi, che da una disposizione lineare che ricorda ancora le città, muta in un disassamento dei piani, quasi a seguire le trasformazioni telluriche dell’origine. Un tormento, anche materico, che si risolve e trova pace nelle straordinarie Nebbie che aprono la via ai monocromi, introducendo una profonda trasformazione nella percezione e rappresentazione dello spazio, del rapporto tra i suoi elementi strutturali (cielo, terra, orizzonte) secondo un’ottica sempre meno naturalistica.
Riemergono così le meditazioni sull’opera di Braque e De Staël, ma soprattutto, i confronti e dialoghi pittorici intessuti in presa diretta con la Scuola di New York di Betty Parson e Peggy Guggenheim e che hanno portato opere di Congdon nei più importanti musei di New York e alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
La mostra è visitabile sino al 14 febbraio 2016 presso Casa Testori, largo Angelo Testori 13, Novate Milanese (Mi).
Orari: martedì-venerdì 10-18, sabato-domenica 14-20. Chiuso il lunedì
Informazioni: tel. 02.36589697 info@casatestori.it | www.casatestori.it