Macerata: Per l’amore al vero, Jérome Lejeune

Incontro con Ombretta Salvucci, Mark Basik e Pierluigi Strippoli


Chi era Jérome Lejeune? Nel 1958, esaminando i cromosomi di un bambino nato con la sindrome di Down, scoprì l’esistenza di un cromosoma soprannumerario (trisomia) nella coppia di cromosomi che dal 1960 sarà indicata dal numero di 21. Ma i risultati scientifici vanno oltre questa scoperta fondamentale, rivelando i meccanismi di diversi disordini cromosomici e aprendo la strada della moderna citogenetica clinica. La grandezza di Lejeune non sta solo nella sua capacità di scienziato, egli si pone di fronte alla natura umana alla luce delle conoscenze scientifiche, seguendo un metodo conforme alla sua fede, basandosi sulla profonda convinzione che è lo Spirito che dà la vita e che senza non c’è materia vivente. Ben presto si accorge che la sua scoperta può essere usata contro la vita dell’embrione perché con l’amniocentesi si può scoprire l’anomalia del feto e pensare di disfarsene. Passerà il resto della vita a difendere in tutte le sedi scientifiche e pubbliche la vita umana e quella dei suoi piccoli pazienti, a dare speranza e coraggio alle loro famiglie. Per queste sue posizioni proclamate anche in una assemblea dell’ONU, non riceverà mai il premio Nobel per la medicina ma Giovanni Paolo II lo volle come primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita, benché fosse ormai a pochi giorni dalla morte. Il prossimo 11 aprile l’arcivescovo di Parigi chiuderà la causa di beatificazione di un uomo che ha assunto pienamente la responsabilità specifica dello scienziato, pronto a divenire, come disse il Papa, segno di contraddizione, senza considerare le pressioni esercitate dalla società né l’ostracismo di cui era oggetto. Conoscere la vita di Jérome Lejeune ci può aiutare a capire che la conoscenza è un avvenimento, sottotitolo dell’incontro di sabato 14 e come anche noi siamo chiamati, in questo momento di crisi non solo economica, a proclamare che la vita va difesa in ogni circostanza e in tutti i suoi aspetti. Gli scienziati invitati ci aiuteranno a conoscere meglio questo santo dei nostri giorni e la sua opera che continua in una fondazione dedita allo studio della sindrome di Down, per incrementare le capacità intellettuali dei bambini che nascono con essa e renderli capaci di autogestirsi nella società. Si tratta di Ombretta Salvucci, dottore di ricerca presso il National Cancer Institute di Bethesda negli USA, di Mark Basicìk, medico chirurgo presso la McGill University di Montreal e di Pierluigi Strippoli docente dell’Università di Bologna.
(Associazione Centro Nuova Cultura Macerata)

Ombretta Salvucci é dottore di ricerca al National Cancer Institute di Bethesda, USA.
Mark Basik é medico chirurgo alla McGill University di Montreal.
Pierluigi Strippoli é medico e genetista, professore all’Università degli Studi di Bologna.



Data

Sabato 14 Aprile 2012 ore 17:30

Luogo

Cine teatro Excelsior, via Colle Montaldo 4, Macerata