Medicina e Persona: 4 Seminari sul disagio giovanile 10-17 maggio

Aprile 9, 2021
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Con inizio il 19 aprile, una serie di seminari promossi da Medicina e Persona e da Regione Lombardia dal tema “Il disagio giovanile e adolescenziale oggi. Tra cambiamento d’epoca e pandemia
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Questo webinar intende suscitare una riflessione approfondita sul disagio dei giovani, una focalizzazione di problemi con un’agilità molto diversa dal convegno in presenza. Partiamo dal descrivere il cambiamento della domanda nei giovani e negli adolescenti, il crescente rilievo dei disturbi psicopatologici, la diminuzione dell’età di insorgenza, la modificazione dei quadri clinici, i fattori corre- lati (le emozioni, i desideri, il pensiero, le relazioni, la pandemia).
La questione del malessere dei giovani e degli adolescenti è un tema di bruciante attualità da cui ci sentiamo particolarmente interpellati per il cruciale intreccio con i problemi culturali, educativi ed esistenziali che caratterizzano la nostra epoca, confermati e rafforzati dalla contingenza Covid.
La crisi della famiglia e in essa quella dei genitori, la confusione dei riferimenti, insieme all’allentarsi dei legami e delle gerarchie, si correlano con rilevanti mutazioni nello strutturarsi della personalità dei ragazzi, al punto da richiedere un profondo ripensamento nell’approccio alle problematiche emergenti, ripensamento nel cui alveo appare ineludibile il fattore familiare.
E se le nuove forme di comunicazione e di relazioni sociali chissà quanto accentuano o placano lo smarrimento dei ragazzi, certo essi faticano a trovare aiuto nei servizi come oggi sono organizzati, spesso poco duttili o troppo connotati e non sempre dai giovani percepiti accoglienti o credibili come luoghi di cura, nonostante gli sforzi di tanti operatori.
Si tratta di una emergenza sociale e di salute insieme. Esistono dei tratti tipici del cambiamento d’epoca attuale, che vari autori cercano di descrivere, alcuni ad esempio utilizzando il concetto di fluidità, altri quello di nichilismo. In tale contesto esplode la crisi sociale per le restrizioni conseguenti alla pandemia, con ripercussioni sui ragazzi talvolta gravi. Infatti il bisogno dei ragazzi è evidente e diffuso, un bisogno anche di senso e di riferimenti sicuri.
Occorre sempre partire da un atteggiamento di accoglienza, di comprensione, di condivisione, di aiuto, e non giudicante. Nel contempo occorre mettere in campo l’esperienza delle persone impegnate nella cura, medici di medicina generale, psichiatri e neuropsichiatri, psicologi, educatori, operatori sociali e sanitari, consapevoli che da tutte le diverse discipline che studiano l’umano viene un apporto essenziale.
Ci poniamo anzitutto l’obiettivo di ampliare e approfondire le conoscenze e quindi individuare stimoli, esemplificazioni, indirizzi in grado sia di far pensare la comunità (anche politica), sia di orientare gli interventi di chi opera nella cura in primis, come pure nell’educazione e più ampiamente nella cultura e nei media. Un allargamento da non considerare indebito, in quanto la cura è più che mai in rapporto con i processi socioculturali ed educativi (pensiamo di questi tempi ai fenomeni di ritiro sociale e di abbandono scolastico, oppure a quelli di violenza auto o eterodiretta) nell’ambito delle reti comunitarie territoriali.
Intendiamo rivolgerci a tutti per condividere le questioni poste e per affrontarle nella loro realtà, con la collaborazione per ciascun argomento di relatori di esperienza e competenza riconosciute, con i quali sviluppare in prospettiva un confronto non sporadico e un lavoro utile.

Per partecipare ai convegni è necessario collegarsi al seguente link


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