Como: Ci salveranno le mamme

Il Centro Culturale “Paolo VI” è stato tra gli organizzatori dell’incontro dal titolo “Ci salveranno le mamme”. Paola Belletti, giornalista e autrice di “Osservazioni di una mamma qualunque” intervista Costanza Miriano, giornalista e scrittrice.
«La chiamata delle donne è a collaborare a dare la vita in tutti i modi possibili. Generare, ascoltare, incoraggiare figli di carne e non. Il nostro genio è nel tessere relazioni, prima di ogni altra cosa» (Costanza Miriano).

Cronaca dell’incontro
Ci salveranno le mamme, questo il titolo dell’incontro del 2 dicembre scorso a Rovello Porro (Como) con Costanza Miriano e Paola Belletti.
In effetti le due ospiti sono mamme, entrambe di quattro figli, spose convinte a cui piacciono gli uomini (con la precisazione che trattasi solo del proprio marito), alle prese con il loro lavoro quotidiano, giornalista-scrittrice l’una, libera professionista l’altra.
Perché l’enfasi sull’essere mamme? Perché rinvia al potere più grande di cui dispone la donna: accogliere la vita, generare figli di carne e non, far crescere, intessere relazioni, permettere a ciascuno di essere se stesso, custodire ognuno nella sua propria ricchezza e specificità, proteggere il mistero della realtà.
In tale prospettiva le quote rosa, il lavoro paritario, la concorrenza al maschio si rivelano una gran “fregatura” perché per realizzare tutto ciò, quasi sempre, è richiesto il sacrificio se non l’abolizione del “potere” materno-femminile. E allora ben vengano tutte le opportunità per la donna contemporanea, anche nel cosiddetto mercato del lavoro, ma con l’occhio vigile e critico di chi non è disposta a diventare altro da sé e vuol tutelare la mulieris dignitatem, costi quel che costi, anche abbandonando una brillantissima carriera manageriale (Belletti) o andando contro la corrente dominante del pensiero unico.
E così da “femmine qualunque”, Costanza e Paola hanno intrattenuto il pubblico presente in sala (circa 150 persone) narrando le loro peripezie tra feste scolastiche dei figli, preparazione di colazioni e merende, ricostruzione di stanze “abitate” da mostri come due figli maschi, colloqui di lavoro in cui preferiscono far la figura delle marziane che non rincorrono carriere a danno delle famiglie o quando – follia – non accettano di abortire un bambino gravemente handicappato. Infine sono coloro che fanno spazio, non appiattiscono, salvano le differenze, affinché possa emergere il femminile e il maschile, la maternità e la paternità.
Se si voleva una risposta concreta a chi, da posizioni elitarie, ama pervertire il significato del termine “mamma” riducendolo a “concetto antropologico” frutto del pensiero umano, forse di un’epoca che fu e, quindi, da superare, Costanza e Paola ne hanno fornita una, straordinaria, con la propria vita bella e senza fuffa ideologica.
Abbiamo goduto della loro leggerezza e profondità e ironia, ma anche di quella gravitas che dona autorevolezza.
Generazione Famiglia – Saronno, Centro culturale Paolo VI Como, Scienza&Vita Bassa Comasca.