Parma: Gli scritti del sottosuolo
Per ognuno di noi la conoscenza di un testo letterario come la conoscenza di una persona, delle circostanze quotidiane non è codificabile, standardizzabile, non è un elemento di una casistica generale, non ha come esito dei risultati “oggettivi”, “scientificamente verificabili”, ripetibili ogni volta. “La scienza che conosciamo oggi ha la tendenza a calcolare tutto nell’ottica di un caso generale, di vedere cioè davanti a sé non un soggetto-persona ma il problema… In realtà casi generali non esistono” (v. p. 187). Tutto nasce dal soggetto.
Ma non è neppure possibile e adeguato ridurre ogni lettura, ogni incontro a noi stessi, a quello che vorremmo vedere, proiettare. L’altro è anch’esso un soggetto.
Conoscere significa entrare in una relazione: la comprensione avviene da soggetto a soggetto. Il dialogo proporrà l’opera di Dostoevskij in questa ottica che non è solo letteraria ma esistenziale.