Ravenna: Perchè diventavano cristiani
Il Centro Culturale Frassati organizza la presentazione del libro “La conversione al cristianesimo nei primi secoli” di Gustave Bardy (Jaka Book, 2002). Come e perché il messaggio cristiano riuscì trasformare il mondo greco-romano? I primi convertiti erano anzitutto uomini semplici. Solo lentamente aderirono intellettuali e appartenenti a classi sociali benestanti. Eppure la quasi totalità dei documenti a nostra disposizione per ricostruire la fenomenologia della conversione al cristianesimo nei primi secoli appartiene proprio alla testimonianza di quegli intellettuali. Occorre quindi risalire, attraverso un poderoso filtraggio delle
fonti, alla immediatezza stessa della conversione delle masse. Bardy ricostruisce in questo libro le motivazioni, gli ostacoli, le esigenze, i metodi della conversione cristiana nei tempi della chiesa. Ma colloca anche accuratamente le prime vicende del cristianesimo dentro l’ambiente religioso e culturale dell’impero romano. Ne deriva un quadro quanto mai vivo della storia cristiana: una vera e propria storia della chiesa dei primi secoli vista nel suo sviluppo dinamico, nel duro confronto con
una realtà estranea, quale fu quella dell’orgoglioso e autosufficiente paganesimo greco-romano. Ma ne scaturisce anche, sul terreno solido della filologia, una metodologia della conversione, analizzata nelle sue dimensioni oggettive.
Si cerca di chiarire come e perché l’esperienza di vita cristiana riuscì a trasformare il mondo grecoromano, compiendo forse la più grande «trasformazione» di tutti i tempi. E’ l’idea stessa di conversione che entra nel mondo con il cristianesimo: “L’idea di una conversione, nel senso che adesso diamo a questo termine, è restata a lungo fino all’avvento del cristianesimo, totalmente estranea alla mentalità greco-romana. Non si è mai visto, e nemmeno immaginato, un uomo
rinunciare alla religione della sua città natale e dei suoi antenati, per darsi con tutto il cuore e in maniera esclusiva ad una nuova religione”.
Perché presentare oggi un libro scritto nel 1947?
Perché il fatto cristiano entra sulla scena del mondo in un momento storico ricco di domande e di sconvolgimenti, caratterizzato da una società plurale, momento storico che, pur con le dovute cautele, ha delle analogie con il periodo storico che stiamo attraversando ora. Andare a rileggere oggi le ragioni profonde che spinsero i primi convertiti ad aderire al cristianesimo rischiando anche la morte, può essere occasione di riscoprire il cuore della proposta cristiana per l’uomo del villaggio globale.