A Roma un evento per presentare #StandTogether

Novembre 20, 2017
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L’Ambasciata dell’Armenia presso la Santa Sede in favore dei cristiani perseguitati. Una serata di gala per sensibilizzare le persone sul tema delle persecuzioni dei cristiani. Sabato 19 novembre nella splendida cornice di Palazzo Colonna l’ambasciata della Repubblica di Armenia presso la Santa Sede ha voluto proporre un momento di convivialità ed amicizia ma anche di solidarietà.

L’ambasciatore Mikayel Minasyan e i suoi illustri ospiti, a partire dal presidente della Corte costituzionale armena Gagik Harutunyan, hanno ascoltato i promotori di #StandTogether, la «piattaforma digitale, inclusiva ed ecumenica, così si definisce nel sito internet www.allstandtogether.com, «creata per dare voce a tutti i cristiani che vivono in situazioni di discriminazione o persecuzione, in particolar modo in Medio Oriente, che intende sottolineare allo stesso tempo il fondamentale valore rappresentato dalla libertà religiosa».

L’iniziativa, lanciata nel novembre 2016, di cui il Meeting per l’amicizia fra i popoli è partner, è stata presentata da due promotori: Roberto Fontolan del Centro internazionale di Comunione e liberazione, e Antonio Oliviè dell’agenzia Rome Reports. «Il numero dei paesi in cui i cristiani vengono oppressi cresce di giorno in giorno», ha spiegato Fontolan, questi fratelli e sorelle nella fede hanno bisogno del nostro supporto e della solidarietà attiva per superare la crescente “globalizzazione dell’indifferenza”, come l’ha definita papa Francesco».

Come si può collaborare con #StandTogether? Anzitutto condividendo i suoi contenuti. La piattaforma, attualmente in quattro lingue – italiano, inglese, spagnolo e russo – ha una sua voce anche sui social media: Twitter, Facebook e Youtube.

Oltre che condividere i contenuti social, si può anche diventare partner e sostenitori attraverso una donazione e partecipare attivamente alla costruzione del network.

Grande attenzione, applausi molto sentiti e anche un pizzico di commozione tra i presenti, in larga parte membri della comunità armena di Roma. Un popolo, quello armeno, ha accennato Fontolan «al quale non è necessario spiegare cosa significhi essere perseguitati a causa della propria fede».
(https://www.meetingrimini.org/news/default.asp?id=676&id_n=19411)


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