Il Museo Interreligioso è allestito nelle segrete medievali e nella cisterna cinquecentesca della Rocca Vescovile di Bertinoro. Il percorso espositivo si articola in 15 sale e si suddivide in tre sezioni. La prima sezione è dedicata agli aspetti comuni e condivisi tra Ebrei, Cristiani e Musulmani. La seconda sezione è monografica e affronta gli sviluppi storici che hanno portato le religioni monoteistiche a creare e ad arricchire le loro specifiche identità. La terza sezione è dedicata alle esperienze che hanno portato alla definizione del patrimonio di valori che caratterizza il Monoteismo. Valori ed esperienze ancora oggi di primaria importanza nella vita di credenti e non-credenti, chiamati a costruire insieme il bene nella vita civile.
Uomini insieme nel nome di Gesù, Yhwh e Allah
Che cosa consente ad ebrei, cristiani e musulmani di vivere insieme quando professano la loro fede religiosa, quando, pronunciando la loro fede in Gesù, Yhwh e Allah, esprimono il massimo grado di diversità esistente tra loro? Oggi è questa la questione ineludibile del dialogo interreligioso, che coinvolge credenti e non-credenti.
Per rispondere alla domanda iniziale, nel nuovo percorso abbiamo ricostruito il Tabernacolo del Deserto, il Secondo Tempio di Gerusalemme, il Santo dei Santi e l’Arca dell’Alleanza. Attraverso le esperienze vissute in questi luoghi, segnati in larga misura dalla presenza di Mosè, sono nati i valori comuni del monoteismo. Sono valori ancora oggi alla base di una relazione pienamente umana con l’altra persona e, dunque, alla base della nostra vita religiosa e civile.
Il nuovo percorso museale è stato realizzato grazie all’esperienza e alla profonda competenza di Simone Valmori, ricercatore e storico, esperto del periodo Tardo Antico e dell’arte nell’Antico Egitto.
Grazie alle ricerche di Valmori, il nuovo percorso museale consente al visitatore di vivere l’autentica esperienza umana, narrata nei testi sacri, dalla quale sono nati i valori comuni del monoteismo. I valori comuni tra ebrei, cristiani e musulmani non sono nati da trattati filosofici e nemmeno per induzione da parte dei professionisti del dialogo dialogante, ma dai protagonisti della storia sacra. L’esemplarità delle loro vite risiede nella ricerca della felicità, attraverso l’esperienza di ogni singolo aspetto dell’umano, fino all’esperienza ineludibile per ogni uomo: l’esperienza della Verità.
Da questo punto di vista, la figura di Mosè, al quale è dedicato ampio spazio nel nuovo percorso, rappresenta una rivoluzione nel dialogo interreligioso. A partire dall’episodio del Roveto Ardente, tutte le esperienze vissute da Mosè riportano alle questioni più urgenti nelle quali si dibatte il mondo contemporaneo.
VIDEO: “Per un uso più largo della ragione”. Davide Rondoni, intervistato al Caffè di Rai Uno, parla del Museo Interreligioso di Bertinoro.
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