AIC in collaborazione con Sentieri del Cinema segnala il film “Class Enemy” (Razredni sovraznik), Slovenia 2012, del regista Rok Bičeka distribuito da Tuckerfilm. E’ la storia di una classe di liceali che si ribella a un insegnante giudicato troppo duro e insensibile. Di seguito la recensione del film a cura de Sentieri del Cinema. Presentato alla “Settimana della critica” della Mostra di Venezia del 2013, il lungometraggio d’esordio dello sloveno Rok Biček è una piccola ma esemplare storia, raccontata con straordinaria efficacia. In un liceo sloveno l’insegnante di tedesco lascia la classe per entrare in maternità e viene sostituita da Robert, un nuovo docente. Alla giovane professoressa dolce e comprensiva, che tende a giustificare il comportamento degli allievi, succede un uomo maturo che non dà alcuna confidenza, che non esita a trattare con severità gli studenti, cui non sembra interessare nient’altro al di fuori della sua materia. Anche i tentativi dei colleghi di stringere amicizia si scontrano con l’indifferenza o il sarcasmo. Il dramma del suicidio di una compagna di classe, che gli studenti pensano sia stata oggetto di attenzioni equivoche da parte di Robert, si scontra con la reazione dell’insegnante che non ha alcuna intenzione di sacrificare le sue lezioni su Thomas Mann in favore della “elaborazione del lutto” degli allievi. Questo lo porta a diventare il catalizzatore dell’angoscia e quindi della rabbia dei ragazzi che, incapaci di trovare le ragioni del gesto della compagna, vedono in lui il “nemico di classe” contro cui scagliarsi, con dichiarazioni, gesti eclatanti, persino una sorta di processo pubblico. Tratto da una reale esperienza del regista, Class Enemy porta inevitabilmente a interrogarsi sul ruolo dell’insegnante, sulle scelte (spesso impopolari) che toccano a chi ha un compito educativo, sulle difficoltà che un giovane deve superare per capire di più se stesso; e anche sull’irragionevolezza di tanti assiomi del “politicamente corretto”. Class Enemy è un film che mostra quanto sia delicato il ruolo dell’insegnante e, dato che nessuno è perfetto, quanti errori si possano commettere, pur animati dalle migliori intenzioni. Ma anche come nell’apparente durezza di un professore antipatico si possa celare la via (spesso dura da percorrere) per ritrovarsi uomini.
(Beppe Musicco, Sentieri del Cinema).
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Trailer del film
