Etty Hillesum

Novembre 17, 2013
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Nata nel 1914 in Olanda da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum muore ad Auschwitz nel novembre del 1943. Ha lasciato un diario e molte lettere, scritte durante la sua permanenza a Westerbork, un campo di smistamento situato nell’Olanda nordorientale, dove lavora come assistente sociale dal luglio del 1942 al 7 settembre 1943.
Il “Diario” di Etty Hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, e oggi lo troviamo spesso citato fra le testimonianze più alte delle vittime della persecuzione nazista. Queste “Lettere”, scritte in gran parte dal campo di Westerbork, dove la Hillesum volle essere internata pur potendo evitarlo, ci permettono di udirne la voce fino all’ultimo, fino a una cartolina gettata dal finestrino del treno che la portava ad Auschwitz. In ogni pagina colpisce la determinazione di Etty, la sua vocazione eroica, che si manifesta nel suo rifiuto di ogni possibilità di salvarsi e nella ricerca testarda di ogni gesto che possa aiutare chi le si trova vicino. E, dietro a tutto, sentiamo risuonare le parole con cui descrisse, con la massima semplicità, la sua condizione: “Credo che per noi non si tratti più della vita, ma dell’atteggiamento da tenere nei confronti della nostra fine”.

Lettera a Etty Hillesum di Marina Corradi (Tempi.it, 16 novembre 2013)

Etty Hillesum e quella “debolezza sicura” più forte della furia devastatrice dei nazisti di Cristiana Dobner (Inserto “Donne Chiesa Mondo” dell’Osservatore Romano, 01 luglio 2013)

Approfondimenti:
Padova: Etty Hillesum. Cercando un tetto a Dio monologo di Marina Corradi
Meeting di Rimini: Scheda dello spettacolo realizzato per l’edizione del Meeting 2009


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