Cambiago (Mi): Il pensiero di Papa Francesco



“Custodire il creato – L’uomo e l’ambiente nel pensiero di Papa Francesco”, presentazione dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si'”.

E’ intervenuto
Mario Gargantini, giornalista, direttore della rivista Emmeciquadro e membro del direttivo dell’associazione Euresis.

Cronaca dell’incontro
«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia. Così inizia l’enciclica di Papa Francesco, un’enciclica “anomala” quanto a tema e quanto a lunghezza. Troppo frettolosamente liquidata come “enciclica sull’ambiente” e troppo frettolosamente giudicata, chi positivamente, chi negativamente, con una lettura superficiale. Mario Gargantini ci ha aiutato, in una serata a Cambiago tra gli amici del Centro Culturale don Renzo Fumagalli, a districarci tra dubbi e obiezioni verso questa “strana” enciclica.
Quando un Papa interviene su temi scientifici, a molti si drizzano le orecchie, pronti ad rivendicare una paternità laica di certi argomenti e a richiamare la Chiesa a restare chiusa in sacrestia. Qualcuno accusa ancora la Chiesa di ostilità verso il progresso e la conoscenza, ma ancora una volta il Papa ci mostra che la Chiesa ci mostra la prospettiva più equilibrata.
Innanzitutto i problemi ambientali esistono, e in alcune zone del mondo sembrano già gravi e irreversibili, Papa Francesco ne fa un elenco impietoso e minuzioso. Ma la soluzione non è nella tecnica, e nemmeno in un ambientalismo ideologico, ma “in un cambiamento dell’essere umano, perché altrimenti affronteremmo soltanto i sintomi”.
La natura è un luogo creato accogliente per l’uomo. Rispettare, ammirare e studiare la natura non è solo un dovere per le generazioni future, per dare un mondo vivibile ai nostri figli, ma “un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode”. Rispettare anche il più piccolo granello di sabbia perché vi si scorge l’incontro tra il divino e l’umano, quanto è distante questo da un ecologismo che relativizzando un particolare diventa ideologico, intollerante e violento?
Il Papa arriva quindi a declinare il rispetto per il creato fino al più piccolo particolare della vita quotidiana (riciclare la carta, non sprecare l’acqua), ma questo all’interno di un grande disegno ha un respiro più grande di un imposizione moralistica. La sfida è “una grande sfida culturale, spirituale e educativa che implicherà lunghi processi di rigenerazione”.
Nel suo stile, che ci sta diventando famigliare, Papa Francesco ci richiama alla sobrietà che permette di gustare di più e vivere meglio ogni momento, all’umiltà che ci evita la tentazione del dominio su cose e persone. E come un padre ci mostra anche la strada, ci dà degli esempi pratici per questa conversione culturale: “Un’espressione di questo atteggiamento è fermarsi a ringraziare Dio prima e dopo i pasti. Propongo ai credenti che riprendano questa preziosa abitudine e la vivano con profondità. Tale momento della benedizione, anche se molto breve, ci ricorda il nostro dipendere da Dio per la vita, fortifica il nostro senso di gratitudine per i doni della creazione, è riconoscente verso quelli che con il loro lavoro forniscono questi beni, e rafforza la solidarietà con i più bisognosi”.
Schiavi della mentalità di questo mondo molti siamo stati indotti a dubitare di questo Papa “che non fa il suo mestiere”. Ma una rilettura attenta ci mostra un padre, una guida sicura con un cuore libero e lo sguardo rivolto a chi ci fa ogni giorno. E una guida così non si può che seguire.
(Centro Culturale Don Renzo Fumagalli)



Data

Venerdì 18 Settembre 2015 ore 21:00

Luogo

Oratorio, via V. Veneto 2, Cambiago (Mi)