Catania: La bellezza disarmata



Comunione e Liberazione in collaborazione con Rizzoli ha organizzato la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di Julián Carrón (Rizzoli, 2015).

E’ intervenuto
Julián Carrón, autore e presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione

Ha coordinato
Enrico Jansiti, responsabile regionale di Comunione e Liberazione

Cronaca dell’incontro
“Dal paragone di un testo con la vita…” di Mario Tamburino (Tracce.it, 22/12/2015)
«Per un uomo. Tutti premurosi, tutti allegri per vedere un uomo». La scoperta stupita, e persino un po’ stizzita, dell’Innominato ne I promessi sposi sarebbe forse, ancor oggi, l’unica in grado di spiegare il senso della strana allegria che fa convergere tutto un popolo verso la città ai piedi dell’Etna da ogni angolo della Sicilia orientale. La presentazione a Catania de La bellezza disarmata di don Julián Carrón, sceglie una formula diversa da quella degli incontri precedenti, affidati al dialogo tra l’autore ed alcuni interlocutori d’eccezione. Le domande – spiega Enrico Jansiti introducendo la serata – sono state, infatti, selezionate tra le tante arrivate da quanti, leggendo il libro, «hanno tentato un paragone tra il testo e la vita» così com’è, nella sua «imperfezione».

«In questa terra di grandi contrasti – suona il primo intervento, quasi a riprendere, anche nella storia personale dei protagonisti, il filo del discorso interrotto a Rimini con Fausto Bertinotti – già Peppino Impastato, giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, scriveva: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura, l’omertà […]. È per questo che bisognerebbe educare alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”. Qual è il compito del cristiano in questa terra segnata da tanta bellezza e da tanta trascuratezza insieme?». Don Carrón è il primo a stupirsi di trovare accanto a sé un uomo come Impastato tra i compagni di viaggio inattesi nell’itinerario avventuroso e affascinante intrapreso quando, lui per primo, ha deciso di cedere all’attrattiva di cui parla nel libro. «Davanti alle urgenze del vivere, davanti alla crisi del lavoro, dei valori, davanti alla rassegnazione e alla trascuratezza», osserva Carrón: «Quanti di noi avrebbero detto così?». La questione riguarda tutti, religiosi e non, cinici e disperati, perché la realtà è una e a ciascuno tocca, in un modo o nell’altro, «di affrontare il dramma del vivere di tutti». Poiché nessuno può dire di avere la risposta in tasca, è interessante ascoltare le ragioni degli altri. E di questo dialogo il prete spagnolo sa assaporare il gusto.
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Data

Lunedì 21 Dicembre 2015 ore 19:30