Cucciago (Co): Chiesa ortodossa. Dialogo e speranze
ll Centro Culturale “Luigi Padovese” in collaborazione con l’ Unità Pastorale Cucciago Senna ha presentato il primo incontro del ciclo “Muri e Dialogo dal titolo “Chiesa Ortodossa: dialogo e speranze”, incontro testimonianza con Viktor Popkov, ex-dissidente e Direttore Centro Culturale cattolico-ortodosso di Mosca e Giovanna Parravicini, ricercatrice Fondazione Russia Cristiana e Direttore edizione russa rivista «La Nuova Europa».
Cronaca dell’incontro
Divisione e unità. Così ha introdotto il tema Giovanna Parravicini, ricercatrice della Fondazione di Russia Cristiana e Direttore dell’edizione russa di «La Nuova Europa». E l’ha introdotto con un’immagine: durante la crocefissione di Gesù, si voleva dividere la sua tunica, ma poi la si è lasciata intatta.. La Sua tunica è icona e rimando alla Sua Chiesa. C’è un’unità che viene prima della divisione e ha come protagonista Cristo. C’è un’unità che ci precede e ci attende. Noi veniamo da un’unità, da una Chiesa unita che si è separata a seguito di incomprensioni e offese storiche, ma soprattutto per questioni di potere. Una Chiesa che si configura con sensibilità diverse; nello specifico, da parte della Chiesa Ortodossa, con una predisposizione alla ricerca della bellezza nella liturgia, nei paramenti, nell’architettura dei templi. Già, il cuore che si apre al vero attraverso la contemplazione del bello. Sensibilità diverse che ricordano la molteplicità degli strumenti in un’orchestra, ciascuno suona una propria partitura, ma insieme compongono una melodia … che può essere splendida.
Ma le differenze ci sono e la principale sta nella diversa interpretazione del primato petrino.
Nella dottrina cattolica il primato papale è l’autorità apostolica del vescovo della diocesi di Roma; secondo la Chiesa cattolica alla base di tale primato vi sono due attribuzioni di San Pietro: l’essere stato nominato da Gesù Cristo primo fra gli Apostoli (primato di Pietro) e l’essere stato il primo vescovo di Roma. La Chiesa ortodossa riconosce un primato “nella carità” o “di onore” al vescovo di Roma, ma ritiene che non sia valido finché continua la suddivisione tra chiesa orientale e occidentale successiva al Grande Scisma. Oggi il confronto verte soprattutto su questo tema. E oggi anche i cattolici devono riflettere sul primato di Pietro e capire meglio
il servizio che questo deve all’unità della chiesa cristiana.
E poi c’è stata la testimonianza di Viktor Popkov, Direttore del Centro Culturale Cattolico-Ortodosso di Mosca. Ex dissidente, ex prigioniero nei lager russi nella ex Unione Sovietica comunista. Lui, cristiano ortodosso.
Ci racconta … Negli anni ’70 sotto la cortina del perbenismo sovietico si avverte un’inquietudine diffusa; la società sovietica è ormai frantumata in mille ricerche personali che nelle forme più diverse aspirano tutte ad aggrapparsi a valori nuovi. Ci sono giovani che cercano un antidoto all’apatia, all’indifferenza, al cinismo. Delusi dal marxismo, alcuni sono attratti dal mondo spirituale, ma ancora lontano dagli ambienti della Chiesa ortodossa, che è legata mani e piedi dalla normativa statale. E i giovani degli anni ’70 pongono il problema a questo livello: la pretesa di cambiare la società non porta a nulla, bisogna cominciare da sé stessi.
La ricerca diventa personale ed esistenziale.
Viktor decide di lavorare durante i turni di notte per riuscire a coltivare il suo grande interesse, la lettura. Compra una Bibbia; costosissima, perché difficilissima da trovare. Si incontra con amici per studiarla e discuterne insieme. Nei loro incontri clandestini, a tema c’è sempre il rapporto tra la fede e la vita. Qui, nei “seminari”, questi giovani trovano una grande atmosfera di calore spirituale, di libertà intellettuale e di amicizia fraterna.
Fondano una rivista, fotocopiano libri cosiddetti “sovversivi”che fanno circolare clandestinamente.
Il gruppo finisce nel mirino del KGB. Alcuni finiscono nei lager politici, altri – come Viktor- in prigioni per criminali comuni. Liberato nel 1984, riprende la sua vecchia attività di “tipografo clandestino” fotocopiando testi della tradizione cristiana, di nascosto e di notte, addirittura in istituti statali con l’aiuto di amici che lavoravano lì.
Iniziano per lui i contatti con Russia Cristiana (associazione cattolica italiana fondata da Padre Romano Scalfi) che continuano tuttora nella direzione del centro culturale “Biblioteca dello Spirito”. Questo nasce dall’esigenza di comunicare la bellezza dell’incontro fatto con Cristo e fondatori sono Russia Cristiana, la Caritas diocesana di Mosca e la Facoltà Teologica ortodossa di Minsk. E’ uno spazio aperto, che non diffonde solo libri di argomento religioso, ma organizza anche incontri, mostre ed altri eventi a Mosca in tutta la Russia.
E’ un’esperienza ecumenica reale quella testimoniata dai nostri ospiti, che apre orizzonti di collaborazione e che, attraverso il lavoro culturale, può facilitare la comprensione tra cattolici e ortodossi, uniti dall’unico desiderio di conoscere sempre di più Cristo.