Milano: Est-Ovest. La crisi come prova e provocazione



La «crisi», una parola da tempo sulla bocca di tutti, sta in qualche modo accomunando l’Europa dall’Atlantico agli Urali, per quanto nei diversi contesti culturali e geografici assuma valenze diverse e indichi fenomeni differenti.

Nell’ambito dell’annuale Convegno promosso da Russia Cristiana, abbiamo voluto interrogare da vicino due poli culturali e politici europei, attraverso due sessioni che avranno luogo rispettivamente a Milano e a Mosca, su tematiche collegate fra loro ma anche specificamente inerenti al contesto locale.

La prima sessione, milanese, tratterà più globalmente problematiche russe ed europee, lasciando spazio ai tentativi di individuare la natura della crisi, le sue componenti e prospettive di soluzioni. Nella seconda sessione, a Mosca, sarà invece in primo piano il rapporto Chiesa-società, attraverso pagine di storia e di attualità tratte dalla storia occidentale e, in particolare, italiana.

In Russia, l’atmosfera è notevolmente cambiata negli ultimi mesi; i brogli elettorali del dicembre scorso hanno innescato un meccanismo di proteste, richieste di trasparenza e legalità, manifestazioni di piazza che rivelano la crisi del sistema putiniano ma evidenziano anche una nuova, sorprendente componente morale. Ritornano per certi versi le attese suscitate dalla Rivoluzione di febbraio del 1917, le battaglie dei «senza potere» nei sistemi totalitari del XX secolo, per la riconquista della propria identità più che in vista di un rivolgimento politico: in ogni caso, ci troviamo davanti a uno scenario che in Occidente non ha avuto finora grande visibilità.

In Italia e in Europa, ormai dimenticati gli ideali che avevano ispirato i padri dell’Europa Unita, oggi rimane solamente un’unione economica vacillante in un continente multiculturale che ha rinnegato le proprie radici. La gente protesta contro tutto e non spera in niente. Anche in questo contesto la crisi si presenta come un fenomeno non solo economico, ma anche antropologico e identitario. L’autorevole Rapporto Censis l’ha attribuita fin dall’inizio a un «appiattimento dei riferimenti alti e nobili», a un «calo del desiderio», definendo la nostra come una «una società pericolosamente segnata dal vuoto».

Il fattore comune di queste diverse situazioni non è semplicemente lo sconcerto generale, fin troppo facilmente documentabile. Di fronte all’evidenza che non esistono soluzioni facili e immediate, emergono anche posizioni che vedono nella crisi una «sana provocazione».
«Tornare a desiderare è la virtù civile necessaria per riattivare la dinamica di una società troppo appagata e appiattita» (Rapporto Censis): a partire da questo desiderio stanno nascendo tentativi di risposta – sia pur ingenui, iniziali, talvolta contradditori e a rischio di strumentalizzazione – tanto ad Est quanto ad Ovest.

Proprio questa novità è quanto il Convegno tenta di registrare attraverso voci di testimoni e protagonisti dei tentativi di rinnovamento in atto, oltre che di analisti e studiosi. Si può parlare della nascita di nuove identità sociali, di una nuova coscienza civile e religiosa in Russia e in Italia? Quali elementi costituirebbero queste novità? Esiste un legame diretto con l’esperienza del passato? Che ruolo, che missione possono avere il cristianesimo e la Chiesa in questa congiuntura?
Un ascolto di voci diverse, provenienti dalla Russia come dall’Italia, si propone come la concreta possibilità di approfondire gli elementi di un giudizio che viene a integrare sostanzialmente quanto ci viene proposto – sovente in maniera lacunosa – dai mass media più diffusi. Per questo motivo il Convegno si rivolge non solo ai cultori e agli studiosi del mondo russo, ma anche agli studenti delle facoltà umanistiche e a quanti desiderano maturare nella comprensione di una realtà in cui gli aspetti socioeconomici e quelli legati alla persona mostrano tratti comuni a est e ad ovest.

Il Convegno è realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, l’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, il Museo di Storia Contemporanea di Mosca e il Centro Culturale «Pokrovskie Vorota».

Tra gli ospiti di maggior spicco al Convegno, segnaliamo:

Arsenij Roginskij: Dal 1998 direttore di Memorial, la prima Associazione indipendente in URSS, fondata da Andrej Sacharov. Ex dissidente, è oggi promotore di un vasto lavoro sulla «memoria» che lo vede tra i principali interlocutori della rinascente società civile.

Ol’ga Sedakova: Poetessa, docente universitaria, riprende l’eredità del pensiero russo del XX secolo in una sintesi cultural-filosofica di vasto respiro.

Mario Mauro: Dal 1999 deputato del Partito Popolare Europeo al Parlamento Europeo, attualmente membro dell’Ufficio di presidenza.

Sergej Čapnin: Giornalista, direttore della «Rivista del Patriarcato di Mosca», organo ufficiale della Chiesa Ortodossa Russa, si segnala per le sue posizioni coraggiose nei confronti dell’establishment, per un giudizio lucido e saldamente ancorato alla fede.

Romano Scalfi: Fondatore di Russia Cristiana (1957), ha avuto il merito di aver fatto conoscere tra i primi, in Italia, il samizdat e il fenomeno sommerso del dissenso, oltre alla bellezza della tradizione della spiritualità orientale.

Aleksandr Archangel’skij: Uno dei più popolari giornalisti, scrittori e conduttori televisivi della Russia di oggi. Il suo talk show settimanale, «Nel frattempo», ha un’altissima audience.

Tat’jana Krasnova: Una dei protagonisti della nuova rete di solidarietà che costituisce uno dei sintomi di ripresa sociale in Russia; coordina il progetto di aiuto all’infanzia «Una lettera per Dio». Docente alla Facoltà di Giornalistica dell’Università Statale di Mosca Lomonosov (MGU).

(Comunicato stampa a cura di Russia Cristiana)



Data

Venerdì 19 Ottobre 2012 ore 14:00

Luogo

Università degli Studi di Milano, Palazzo Greppi, Sala napoleonica, via. S. Antonio 12, Milano