Monza: L’utopia discontinua di Italo Calvino
L’utopia discontinua di Italo Calvino
Nelle Città invisibili (Einaudi 1972) Calvino fa tesoro dell’arte “combinatoria” praticata dal gruppo dell’Oulipo. L’opera, d’impronta enciclopedica, propone 55 descrizioni di città immaginarie, “invisibili” appunto perché esistenti solo nella mente dell’autore. Si darà conto della struttura singolare di questo libro, dei due personaggi che animano le cornici e delle diverse tipologie urbane concepite dall’autore. Soprattutto, si metterà in risalto, coi dovuti esempi, la tensione utopica che caratterizza Le città invisibili, scritte da Calvino per farci riflettere sulle ragioni fondanti della vita sociale e per suggerirci un metodo, impegnativo ma sicuramente fruttuoso, per costruire una città dell’uomo a misura dei nostri ideali e lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.
interviene
Giuseppe Langella, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
introduce Edoardo Bressan, CCTalamoni