Treviglio (Bg): Mutare in inno l’elegia
Il Centro Culturale “A. Portaluppi” si appresta a dedicare una serata a un illustre concittadino, il prof. Gianfranco D’Ambrosio, che ha recentemente pubblicato una nuova e significativa raccolta di poesie. Il Professore, molto noto in città e in provincia in qualità di insegnante e direttore didattico, è già autore di testi scolastici (adottati in tutta Italia) e di brani pubblicati sul nostro settimanale. E’ certamente un personaggio che in città ha vissuto con intensità il clima culturale di mezzo secolo, arricchendone con sensibilità e intelligenza la sua opera letteraria.
Il Centro Culturale A.Portaluppi riconosce l’importanza del suo lavoro e intende farlo conoscere tramite incontri pubblici in città e provincia, promuovendone la sua ultima raccolta poetica dal titolo “Mutare in inno l’elegia”. Questa frase, ripresa dalla poesie “Riviere” di Eugenio Montale, può essere considerata il programma e il “fil rouge” che attraversa l’ormai corposa produzione poetica di D’Ambrosio. L’elegia rappresenta la contraddittoria e drammatica condizione umana, e quindi la domanda sul senso delle cose, riproposta continuamente dalla bellezza mutevole ed effimera della natura, dalle circostanze liete e tristi del vivere quotidiano, dal dolore, dalla morte. Elegia: canto malinconico, dolente, carico di attesa ma incerto e tremante. L’inno è la risposta solare e piena di gratitudine alle drammatiche domande, è risposta non umana, sovrumana, per un significato intravisto, scoperto da uno sguardo più vero, più penetrante. Questa è la promessa delle poesie di D’Ambrosio: iniziare un percorso affascinante, guidati dai tramonti, dalle costellazioni notturne, dal vento di dicembre, dalla campagna lombarda, dal volto degli amici. Per scoprire che “tutto è un grande mistero” e che “si muta in inno la malinconia/ e in questo mondo un altro mondo accade”. Nei nostri tempi confusi e miseri ci viene donato un viatico di bellezza di cui non si può fare a meno.
