«Soffrono. Danno la vita. E noi riceviamo la benedizione di Dio per la loro testimonianza». Il Papa chiede al mondo di non voltare la testa davanti ai cristiani perseguitati. Volti e storie di una tragedia che non riguarda solo chi crede. E ci domanda tutto. Sono molti gli eventi dei centri culturali italiani in cui si esprime la «vicinanza» ai «fratelli» e alle «sorelle» vessati e uccisi a causa della fede in Cristo, nel desiderio di «rompere il muro dell’indifferenza e del cinismo». Dalla testimonianza del vescovo di Mosul, Yohanna Boutros Mouche incontrato il 21 maggio scorso dal Centro Culturale di Cesena in cui è emerso in modo semplice ma con grande chiarezza come la fede, messa alla prova dalla persecuzione, sia capace di generare una certezza – umanamente impossibile – che consente di non arrendersi all’apparente trionfo del male nella storia, alla lezione di padre Samir Khalil Samir a Verona, lo scorso 15 maggio che ha affermato che «Sì può sempre, a qualsiasi livello, essere fattore d’unione: questa è la vocazione di ogni uomo e il dialogo è l’unica via»
Rivedi il video dell’incontro “Una ragione per vivere e per morire: martiri di oggi” svoltosi al Meeting per l’amicizia tra i popoli, lo scorso 23 agosto 2015, con la partecipazione di Douglas Al-Bazi, parroco di Mar Eillia ad Erbil, Iraq ed Ibrahim Alsabagh, parroco della Comunità Latina di Aleppo, Siria. Ha introdotto don Stefano Alberto, professore di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ascolta l’intervista a don Julián Carrón nel giorno della Veglia di preghiera per i martiri contemporanei, (di Gennaro Ferrara TV2000, 26/05/2015)
Leggi il comunicato stampa di Comunione e Liberazione che ha aderito alla Veglia di Pentecoste per i martiri di oggi promossa dalla CEI lo scorso sabato 23 maggio 2015
#free2pray è l’hashtag lanciato dalla Conferenza episcopale italiana dal suo account Twitter (@UCSCEI) per invitare a condividere “testimonianze e storie, dai diversi Paesi” – “racconti di fede e di amore estremo, eventi di condivisione, fatti di carità” – dei “martiri nostri contemporanei”.