Il Volto Ritrovato a Vaprio d’Adda

Febbraio 22, 2020
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Il Volto ritrovato. I tratti inconfondibili di Cristo
mostra #meeting13 a Vaprio D’Adda, 1 marzo – 5 aprile 2020
Orari di visita: tutti i giorni dalle 9.00 alle 16.30

Il Velo di Manoppello è un’opera unica nel panorama della Storia dell’Arte dedicata alla Passione di Cristo. Il Volto Santo, conservato da quattro secoli in Abruzzo, è l’unico ritratto su velo giunto a noi, ed è inspiegabile come possa essere stato dipinto sulle due facce mantenendo la trasparenza del filato. L’immagine sembra fare corpo unico con il tessuto e su entrambe le facce sparisce nella trama se osservata frontalmente. Un’analisi dei pochi dati sperimentali disponibili su questa icona ha chiarito alcuni aspetti del possibile meccanismo fisico sottostante il suo insolito comportamento ottico e la probabile struttura del tessuto che lo compone. Il Velo dovrebbe essere considerato come il primo esempio nella storia dell’arte di un’opera d’arte in cui più immagini sono visibili sullo stesso supporto, a seconda delle condizioni di illuminazione e / o di osservazione.

La mostra documenta sia il desiderio di vedere il Volto di Dio, che ha caratterizzato l’Antico Testamento e attraversa tutta la storia della Chiesa, sia il profondo legame tra questo desiderio e la certezza dei Padri che Cristo stesso ci abbia lasciato in dono il suo ritratto. Partendo dal V secolo si ripercorrono le vicende dei più antichi ritratti “acheropiti” (non fatti da mano d’uomo) di Cristo, autorevoli modelli di un Volto dai tratti inconfondibili, riconoscibile lungo tutta la storia, in Occidente come in Oriente.

In particolare si dà spazio alla principale reliquia romana, la “Veronica”: un sudario conservato a Roma, in San Pietro, sul quale – secondo la tradizione – Cristo stesso avrebbe lasciato impresso il suo volto. La devozione per quella che Dante chiamava “la Veronica nostra”, meta e premio dei pellegrinaggi medievali, è testimoniata dalle innumerevoli riproduzioni lungo le vie di pellegrinaggio: «In quel tempo che molta gente andava per vedere quella imagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esempio della sua bellissima figura» (Dante, La Vita Nuova). Dal XVI secolo inizia a perdersi la memoria di questo Volto, eppure l’uomo moderno ne ha ancora profonda nostalgia: «Gli uomini hanno perduto un volto, un volto irrecuperabile, e tutti vorrebbero essere quel pellegrino che a Roma vede il sudario.

In occasione della mostra proposta al meeting nel 2013 è stata completata la trascrizione della Relatione Historica, scritta a metà del Seicento da padre Donato da Bomba, che documenta l’arrivo del Velo in Abruzzo. Relatione che trova le prime conferme nei risultati di una ricerca compiuta negli Archivi di Stato di Napoli e Chieti effettuata in collaborazione coi Cappuccini custodi del Volto Santo. La mostra non intende comunque risolvere tutti gli interrogativi posti dall’enigmatico velo, ma desidera ricreare la familiarità – perduta in Occidente – con il Volto di Cristo e favorire la consapevolezza di cosa significhi questo segno della Sua presenza.

Qui un breve video di presentazione della mostra

Visita il sito dell’Associazione “Il Volto Ritrovato


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