La questione

Andare verso il Natale con Emily Dickinson

A cura di Gianni Mereghetti

17 Dicembre 2020
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Emily Dickinson ci accompagna a scoprire Gesù come presenza reale dentro la vita e la storia, Gesù è il Verbo che si fa carne e abita in mezzo a noi. 
Emily ci indica di guardare a Gesù che bussa insistentemente e con pazienza alla porta del nostro cuore, Lui ha bisogno oggi del nostro sì come allora del suo. Emily ha una consapevolezza matura di questa presenza che viene incontro all’essere umano e gli chiede di rispondere alla sua chiamata se vuole vivere con un senso la propria condizione.
Per Emily la presenza di Gesù nella vita umana significa l’irruzione dentro il mondo dell’amore di cui l’uomo ha bisogno per poter vivere: per la poetessa americana Gesù è l’amore che rende capaci di vivere pienamente il proprio frangente e di cogliere in ogni aspetto contingente una bellezza infinita. Lei testimonia che questo amore la raggiunge dentro il suo piccolo mondo, quello della casa paterna, dove si era volontariamente rinchiusa, ma senza perdere contatto con la vita, perché proprio in quegli spazi ristretti, e in seguito a contatto con il dolore e la morte, il rapporto con Gesù le dà una grande libertà e una incontenibile speranza. 
Emily sa che Gesù era un uomo in carne e ossa, un uomo che vive e soffre, tanto che accanto al buon ladrone condivide il dramma della crocifissione ma è certo che per lui e quel povero uomo vi sia la vita eterna. Questo porta Gesù nella vita di Emily e nei suoi drammi, la certezza dell’eternità, che non è un’idea, ma il compiersi della vita.


GESU’ BUSSA

Proprio così – Gesù – bussa -
Lui – non si stanca -
Ultimo – al Battente -
E primo – al Campanello.
Poi – sulle divine punte dei piedi – ritto -
Può solo spiare l’anima di una donna -
Quando Egli – si ritirerà -
Intirizzito – o stanco -
Ci sarà tanto tempo per – me -
Paziente – sugli scalini – finché poi -
Cuore! Sto bussando – piano a te.

SI FECE CARNE E DIMORO’ TRA NOI
Non di scala ha bisogno l’uccello ma di cieli
Per collocare le sue ali,
Né un arcigno bastone di comando
Che lo accusa mentre canta.
Gli utensili della beatitudine sono pochi -
Come Gesù che dice di Se stesso
”Venga a me” la metà
Che sospinge il cherubino.
Una Parola fatta Carne è raramente
E con tremore condivisa
Né allora forse riferita
Ma se non m’inganno
Ciascuno di noi ha gustato
Con estasi furtive
Il giusto cibo attribuito
Alla nostra specifica forza –
Una Parola che respira distintamente
Non ha il potere di morire
Coesiva come lo Spirito
Può spirare se Lui –
“Si fece Carne e dimorò fra noi”
Potesse essere condiscendenza
Come questo consenso del Linguaggio
Questa amata Filologia

IO HO SCELTO LORO

“Essi non hanno scelto me” – disse -
”Ma io ho scelto loro!”
Affermazione di un cuore Infranto – Ardito -
Pronunziata a Betlemme!
Io non avrei potuto dirlo
Ma poiché Gesù osò,
Sommo, sappi che una Margherita
Il Tuo disonore condivise!

DOVE E’ ANDATO GESU’
E “Gesù”! Dov’è andato Gesù?
Dicevano che Gesù – arriva sempre -
Forse non riconosce la Casa -
Di qua, Gesù, Lasciatelo passare!
Qualcuno corra al cancello grande
E veda se arriva Dollie! Aspetta!
Sento i suoi passi sulle scale!
La morte non farà male – ora che Dollie è qui!

IN PARADISO
Gesù! La tua Croce
Ti concede di percepire
Le dimensioni più esigue!
Gesù! il tuo secondo volto
Ti rammenti in Paradiso
Del nostro!

IL BUON LADRONE
Ricordati il mio Volto
Una volta nella tua Gioia,
Sarai in Paradiso oggi
Mio ospite di certo –
Altre Cortesie ci sono state -
Altra Cortesia potrà esserci -
Noi ci raccomandiamo a te
Modello di Cavalleria –

L’AMORE
Che l’Amore sia tutto quel che c’è
È tutto ciò che sappiamo dell’Amore,
È abbastanza, il carico dev’essere
Proporzionato al solco.


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