Le mostre itineranti #Meeting17

Agosto 31, 2017
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Come ogni anno, alcune delle mostre esposte al #Meeting17, saranno disponibili in formato itinerante, per essere noleggiate. Proporre, nella propria città, una mostra del Meeting è un’occasione che crea inaspettatamente rapporti: tante sono le testimonianza di chi ha scoperto un vero terreno di dialogo, di apertura e confronto.

Ecco l’elenco delle mostre disponibili in formato itinerante per il noleggio della recente edizione del Meeting che vanno ad aggiungersi ad un ampio catalogo:

“Nuove Generazioni”

A cura di Andrea Avveduto, Letizia Bardazzi, Alessandra Convertini, Wael Farouq, Jacopo Fusi, Giacomo Gentile, Cristina Giuliani, Giovanni Lucertini, Gianni Mereghetti, Giorgio Paolucci, Elena Puncioni, Margherita Tassi. Con la preziosa collaborazione di un gruppo di Studenti Universitari di Bologna e Milano.
Sono più di un milione i giovani appartenenti alle cosiddette “nuove generazioni”, nati in Italia da genitori stranieri immigrati nel nostro Paese oppure cresciuti qui dopo essere arrivati nei primi anni di vita. Rappresentano una fetta consistente della realtà che si è andata consolidando in seguito ai flussi migratori, circa il 20 per cento del totale degli stranieri residenti, ma un numero crescente è ormai cittadino italiano. La mostra vuole documentare le dinamiche esistenziali di questi giovani, che in molti casi costituiscono una sorta di “ponte”, un punto di incontro che favorisce la comunicazione tra due mondi, che sviluppa nuove sintesi tra l’identità e le tradizioni dei Paesi di origine e quelle dell’Italia. Dalla capacità di rendere fecondo l’incontro tra questi mondi e queste culture dipende buona parte del futuro di un Paese sempre più connotato in senso multietnico: 190 nazionalità presenti, quasi sei milioni di cittadini stranieri, in continuo aumento coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana (178.000 nel 2015, 37% in più rispetto all’anno precedente). È la sfida con cui è necessario misurarsi, per costruire le basi di una nuova convivenza.
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“Russia 1917. Il sogno infranto di un mondo mai visto.”
A cura di A cura di Fondazione Russia Cristiana. Testi a cura di Marta Carletti, Adriano Dell’Asta, Giovanna Parravicini Coordinamento di Francesco Braschi Ricerca immagini di Angelo Bonaguro Con la collaborazione di AIC Associazione Italiana Centri Culturali.
Il ricordo della Rivoluzione d’Ottobre ci chiama a riconsiderare l’origine, il senso e il permanere oggi di un avvenimento davvero epocale. La Rivoluzione Russa ha cambiato la prassi politica, i valori, l’etica sociale e la mentalità non solo russa ma mondiale. Il primo obiettivo della mostra è mettere in evidenza che quello che avvenne fu il cambiamento del mondo, cambiamento da cui tutti siamo stati toccati. Con la rivoluzione russa si apre un’era nuova per l’umanità: si dispiega lo sforzo più compiuto mai visto di «organizzarsi senza Dio, per sempre e definitivamente».
La novità della rivisitazione fatta dai curatori consiste nel lasciarsi guidare dal giudizio che ne diedero alcuni russi contemporanei illuminati da uno sguardo integralmente umano e cristiano, capace di coglierne subito la natura profonda. Sono questi intellettuali cristiani che si pongono vent’anni prima di Thomas Eliot la sua stessa domanda: è la Chiesa che ha abbandonato il popolo o è il popolo che ha abbandonato la Chiesa?Il loro giudizio è che la tragedia della Rivoluzione fu resa possibile dallo svuotamento della politica e della società cristiana, dal tradimento della Chiesa e dalla delegittimazione di ogni autorità civile; su questo terreno attecchì il nichilismo di un’utopia politica animata da una religiosità rovesciata, radicalmente immanente.
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“La Terra più amata da Dio”
Mostra promossa da Custodia di Terra Santa e Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Coordinamento generale di Fra Stéphane Milovitch, Sara Cibin e Marie Armelle Beaulieu Con la collaborazione di ATS Pro Terra Sancta Con il contributo scientifico di Studium Biblicum Franciscanum. Nel 1217 Francesco, per la volontà di immergersi nella terra dell’Incarnazione, chiede ai suoi frati di andare in Terra Santa. Nel 1219 Francesco incontra il Sultano d’Egitto Melek-el-Kamel. Il 21 novembre 1342 Papa Clemente VI promulga la bolla con cui legittima l’istituzione di Terra Santa da parte dei francescani e li conferma nella loro missione dei luoghi santi. La mostra ricorda 800 anni di Custodia dei luoghi che Gesù ha abitato, conosciuto ed amato, di preghiera, di studio. La Custodia di Terra Santa tiene viva la memoria della storicità del cristianesimo inscritta in quei luoghi, spesso divisi da grandi conflitti, e accoglie i pellegrini provenienti da tutto il mondo.
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“A tutti parlo di te. In viaggio con Claudio Chieffo”
A cura di Massimo Bernardini, Comitato Amici di Claudio Chieffo, Fausto Leali, Alessandra Stoppa, Paolo Vites. La mostra, realizzata nel decimo anniversario della morte del cantautore forlivese (19 agosto 2007), vuole far “parlare”, tramite testi, immagini e video, la sua musica.
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“Gli avori di Salerno”
A cura di Carmela Siani con i suoi alunni. Con la collaborazione di Museo Diocesano S. Matteo di Salerno. Promossa da Associazione Culturale ArtinCore
La mostra presenta la più ricca e completa raccolta di formelle eburnee della Storia dell’Arte medievale europea, conservata nel Museo Diocesano, adiacente al Duomo di Salerno. La descrizione della storia della Salvezza dell’uomo, riprodotta sulle tavolette di avorio, arriva a noi attraverso un’arte semplice, manifestazione di una fede profonda. L’intento della mostra è di contribuire alla conoscenza, da parte delle nuove generazioni, di questo gioiello artistico e del messaggio che esso contiene, attraverso il racconto dell’avventura vissuta dai ragazzi delle Scuole Secondarie che, diventando guide per i loro coetanei, si sono lasciati affascinare dalla Bellezza e da ciò che la genera: il racconto di un amicizia semplici.
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“Con gli occhi di Marcellino”
A cura di Emilio Bonicelli, ispirata al film diretto nei primi anni Cinquanta dal regista ungherese Ladislao Vajda e tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore spagnolo José Maria Sánchez Silva. La mostra vuole essere un modo affascinante per “riguadagnare” con i ragazzi l’identità cristiana “ereditata dai nostri padri” e in particolare per comprendere il metodo della fede, senza del quale ogni identità resta sterile e il cristianesimo rimane una ritualità estranea alla vita. Il metodo della fede è il metodo dell’incarnazione: Marcellino pane e vino.
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“Io, Pinocchio”

A cura di Emma Bacca la mostra ispirata al romanzo di Collodi. La mostra riprende la storia del famoso burattino, permettendo al bambino che la guarda di scoprire il significato di essere figlio. Pinocchio, tra allontanamenti e monellerie, si ritroverà a ricercare continuamente il perdono del suo babbo e a ritornare sempre a quel rapporto di padre e figlio che gli dona la sua identità.
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