02/11/2016 Il testo è prezioso per due aspetti: quello metodologico e quello contenutistico. Quello metodologico: è il testo più ricco, “sistematico” e “sintetico” in cui si può accostare la concezione di don Giussani relativamente alla liturgia. Il suo carattere di “istruzione-meditazione” a dei non-specialisti permette a don Giussani di proporre contenuti rigorosi e pienamente consapevoli del dibattito teologico ed ecclesiale allora in corso, con la sua consueta capacità di sfrondare il discorso dagli accademicismi e di connetterlo direttamente all’esperienza del credente. Quello contenutistico: abbiamo qui una reale “introduzione” alla liturgia e al suo significato, sia per quanto riguarda i singoli gesti che compongono la Messa, sia per quanto connette tra loro i diversi tempi liturgici. Ma il lettore viene condotto non immediatamente secondo un modello “storico-critico”, e nemmeno secondo un registro banalmente “esperienziale”, inteso nel senso di una semplice organizzazione di contenuti e gesti a partire dalla propria sensibilità, ma secondo una prospettiva realmente sapienziale, laddove il fulcro è l’oggettività dell’esperienza cristiana ecclesiale, nella quale si trovano i criteri di giudizio e di valore dell’esperienza liturgica soggettiva.
Per queste ragioni il testo è prezioso e ancora oggi utilissimo per recuperare la correttezza di atteggiamento nei confronti della liturgia. Per certi versi, inoltre, oggi questo testo è forse ancora più necessario, poiché assistiamo al proliferare di posizioni e giudizi relativi alla vita liturgica, non sempre capaci di uscire dall’emotività e dallo sterile sentimentalismo che contrappone. Sarebbe invece utile, questo libro, come strumento per una maggiore capacità di conoscenza dei fattori di dottrina e di esperienza coinvolti.
Don Luigi Gussani (1922–2005) è il fondatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. Dal 1964 al 1990 insegnò Introduzione alla teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1955 ricevette il Premio nazionale per la cultura cattolica mentre, nel dicembre 1997, la sua opera fu presentata all’ONU come espressione particolarmente felice del “senso religioso” che abita in ogni uomo”. Nel 2012 è stata avviata la causa di beatificazione.