In un tempo in cui i progressi costanti e significativi della medicina aprono prospettive inedite e sempre più performanti ai percorsi di cura, emerge la domanda su come garantire lo stesso livello di sviluppo e di performatività all’attenzione umana che da sempre ha contrassegnato il mondo della salute e l’accompagnamento nel momento della malattia. Istituzioni e centri di cura, enti di formazione e scuole, tradizioni di pensiero e religiose (cristiane ma non soltanto) si interrogano su come ricollocare la spiritualità quale dimensione unificante che permette ai tanti soggetti che animano il mondo della cura di avere un principio e un luogo a partire dal quale entrare nel mondo della persona malata, evitando di limitare il proprio interesse alle patologie cliniche da essa manifestate.
Il cristianesimo, per la sua tradizione di presenza e di accompagnamento nei momenti della malattia e della cura, si sente coinvolto e interrogato da questa sfida. Convinta che i grandi passi compiuti dalla ricerca scientifica e medica possono dare ancora più frutti se inseriti dentro un orizzonte che permette di cogliere anche la dimensione profondamente antropologica della malattia, la Chiesa cattolica si sta impegnando a rivisitare le proprie pratiche di assistenza religiosa. La certezza che la dimensione spirituale rimane un ingrediente essenziale anche negli odierni percorsi di cura spinge a ripensare figure e gesti, riti e relazioni, per immaginare uno stare dentro l’esperienza della malattia in una modalità che consente a tutti (malati, ma anche medici e personale specializzato, parenti e volontari, figure religiose) di scoprire la domanda di fraternità, la ricerca di assoluto e il bisogno di Dio lì presenti e attive, bisognose di essere ascoltate, accolte, accompagnate.
L’evento che si svolgerà il 12 novembre presso il palazzo della Regione Lombardia, alla presenza del Presidente dott. Attilio Fontana e dell’Arcivescovo mons. Mario Delpini intende rilanciare e approfondire la tematica appena illustrata, con l’intenzione di dare il via a una riflessione e a un dibattito che incroci e raccolga altri interlocutori: i mondi della ricerca scientifica e della medicina, le tradizioni religiose che ormai abitano in modo visibile la Lombardia, i tanti che in modo gratuito sostengono con la propria azione volontaria e il proprio calore umano l’esperienza odierna della malattia e della cura.
Programma dell’evento
10.30 Saluti istituzionali
Presidente Regione Lombardia, Attilio Fontana
Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini
Assessore al Welfare Regione Lombardia, Giulio Gallera
10.45 L’importanza della dimensione spirituale e religiosa
nell’esperienza della malattia e della fragilità
card. Angelo Scola, Arcivescovo emerito
11.05 L’utilità e la ricchezza di un approccio sanitario
che sa coinvolgere la dimensione spirituale nella
somministrazione della cura
Elena Vegni, Professoressa di Psicologia Clinica UniMi
11.25 L’accompagnamento spirituale del malato come possibile
esperienza lavorativa
Avv. Luca Degani, Presidente UNEBA Lombardia
11.40 Percorsi formativi di sperimentazione per forme e figure
rinnovate di accompagnamento spirituale e religioso nei
luoghi e nei percorsi di cura
mons. Luca Bressan, Vicario Episcopale della Diocesi di Milano
11.55 Spazio per eventuali domande
(termine massimo ore 12.30)