AIC segnala la conferenza organizzata dal Centro Culturale di Milano dal titolo “Quale Europa cerchiamo? Politica, economia, cultura alla prova della verità sull’uomo“, giovedì 15 maggio, ore 21, presso la Sala di via Sant’Antonio 5. con la partecipazione di Joseph Weiler, Presidente dell’European University Institute, detentore della Cattedra European Union Jean Monnet nella New York University che in dialogo con Maurizio Ferrera, Editorialista del Corriere della Sera, Ordinario di Scienza Politica nell’Università degli Studi di Milano e Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere.
All’interno del dibattito sull’utilità dell’Europa e sulla funzione delle sue Istituzioni – che si sta sviluppando in Italia e in Europa in queste settimane che portano al voto per il rinnovamento del Parlamento Europeo – il Centro Culturale di Milano offre alla città un importante contributo di dialogo incontrando il professor Joseph Weiler, una delle voci più lungimiranti e competenti sul sistema europeo. Weiler – che è stato giovane allievo di Altiero Spinelli – è oggi Presidente dell’European University Institute, detentore della Cattedra European Union Jean Monnet nella New York University, Direttore dello Strauss Institute for the Advanced Study of Law & Justice e Co-Direttore del Tikvah Center for Law & Jewish Civilization, oltre che Visiting Professor in decine di università dei 5 continenti.
In un suo volume Joseph Weiler affermava che “L’architettura costituzionale europea è come un manichino che noi dobbiamo decidere come vestire” e che l’Europa si fonda “sul riconoscimento del fatto che, nonostante siano rappresentate identità distinte, tra loro esista una comune umanità”. Soprattutto in questi ultimi anni che avrebbero dovuto sviluppare questa potenzialità, anche a causa della crisi questa “comune umanità” sembra aver smarrito la propria “coscienza comune”. L’editorialista del Corriere della Sera Maurizio Ferrera e il Presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz dialogheranno con Weiler sui nodi cruciali che aprono o impediscono una rinata cultura europea.
“Nella misura in cui ci si appella a un’esperienza non ridotta dell’uomo si può fondare la politica non più sullo scontro di interessi contrapposti e su un relativismo, ma su un uso della ragione “sensibile alla verità” e su un realismo che riconosce l’altro come un bene per sé e non come una minaccia” (“E’ possibile un nuovo inizio?” volantino che il movimento di Comunione e Liberazione ha firmato in vista delle elezioni europee del prossimo 25 maggio 2014).
Per questo sono alla prova sia la politica, l’economia e la cultura, nonostante tutti i distinguo coi quali tendono ad affrancarsi sia gli euroscettici più disfattisti che i più rigorosi istituzionalisti.
Ingresso gratuito, INFO e prenotazioni: 0286455162 – segreteria@cmc.milano.it
