di Michele Rosboch da “La Voce e il Tempo” del 19/05/23
Era il 13 aprile 1980 quando da piazza della Gran Madre Giovanni Paolo II chiude la sua visita alla città di Torino salutando i numerosi cittadini che affollano Piazza Vittorio e rivolge loro un accorato appello: «Risorgi, Torino, nella sua Pasqua che trasforma il mondo! Conserva la tua anima cristiana, la tua anima cattolica, la tua anima italiana, la tua anima umana! Sii la città fedele e sicura, che Dio custodisce!»; in quella visita il Pontefice indicò la figura di Pier Giorgio Frassati (poi beatificato nel 1990) quale modello per i cristiani di oggi. Raccogliendo tali sollecitazioni alcuni giovani professionisti e docenti appartenenti a Comunione e liberazione da lì a pochi mesi iniziarono a pensare a un Centro culturale quale strumento per una presenza culturale a Torino, secondo l’originale impostazione del carisma di don Luigi Giussani.
Il Centro venne fondato nel dicembre 1981 e iniziò la sua attività nel 1982, per documentare quarant’anni di iniziative e attività a Torino (e non solo…) il Centro Frassati ha realizzato un’agile pubblicazione, curata da Marcello Croce e con una introduzione di Marco Cesare Giorgio, che sarà presentata il prossimo 23 maggio presso il Polo del 900 da alcuni dei protagonisti della storia del Centro. Contestualmente sarà anche reso disponibile il testo inedito della conferenza tenuta da don Luigi Giussani il 5 aprile 1984 dal titolo “Da quale vita nasce Comunione e liberazione”.
Questi due scritti consentono di cogliere l’ispirazione di fondo e le principali linee di sviluppo di un’opera culturale che ha contribuito in questi anni ad arricchire in modo fattivo e originale il panorama della cultura della nostra Città e della nostra Regione.
Il primo filone è certamente quello degli incontri con protagonisti e testimoni del nostro tempo: fin da subito il Centro ha ospitato personalità di rilievo (spesso poco note in Italia e nella nostra Città), a partire – dagli anni Ottanta – da alcuni protagonisti del dissenso dell’est europeo o appartenente all’esperienza di Solidarnosc, come padre Aleksander Men, Bogdan Ciwinsky, Tatjana Goritcheva o esponenti di rilievo della cultura italiana ed europea, come John Eccles, Giovanni Testori, Piero Gheddo, Regine Pernoud, Leo Moulin e Augusto Del Noce (che del Centro divenne presidente onorario accompagnandone cordialmente con i suoi suggerimenti e giudizi i primi anni di attività); più recentemente sono stati ospiti del Centro figure come: Paolo Grossi, Joseph Weiler, Fernando Zalamea, Marcello Pera, Lorenzo Ornaghi, Claudia De Benedetti, Vittorio Strada, Aharon Appelfeld, Stefano Zamagni e Lorenzo Albacete.
Un secondo filone di rilievo è quello della documentazione della presenza Chiesa nella società di oggi, condotto attraverso incontri con esponenti di grande rilievo a partire dai cardinali Giacomo Biffi, Paul Poupard e Giovanni Saldarini, poi Ernesto Olivero, David Jaeger, Guzman Carriquiry, Enzo Piccinini, Ignace de La Potterie e – naturalmente – don Luigi Giussani.
Accanto alle numerose iniziative ‘puntuali’ hanno preso forma nel corso degli anni attività più sistematiche; il primo cenno va fatto ai numerosi convegni internazionali che hanno caratterizzato tutta la storia del Centro, dedicati a temi ancora oggi grande importanza: il primo , del gennaio 1984 sul tema “Identità culturale dell’Europa”: le vie della pace” (con l’intervento di Nicolaus Lobkowicz, Jean-Luc Marion, Emanuel Levinas, Vaclav Belhoradsky, Leo Moulin, Remi Brague e molti altri), nel 1985 un secondo dedicato al tema del lavoro e poi – a seguire – quelli dedicati ai santi di Torino (1989), al Giubileo (2000), al tema della democrazia (2004) e, più recentemente, al pensiero filosofico russo e alla dottrina sociale della Chiesa nel mondo contemporaneo (2019).
Di rilievo sono anche le molte mostre promosse e realizzate dal Centro in questi quattro decenni, a partire da quella su Solidarnosc (1981-82), poi quella su Georges Simenon (2002), quella sui Santi pimontesi nel periodo dell’Unità d’Italia (2011), fino alla recente esposizione sul giudice beato Rosario Livatino.
Un posto particolare nell’attività del Centro Frassati è quello delle attività sullo scrittore Vasilij Grossman; proprio a partire dalla mostra e dal convegno internazionale promossi nel 2005-2006, si è sviluppato lo Study Center Vasily Grossman (diretto da Giovanni Maddalena e Anna Bonola), ormai affermato hub di riferimento a livello internazionale per gli studi grossmaniani: in tal modo la mostra promossa dal Centro Frassati è stata esposta in numerosi paesi di tre continenti diversi, si sono svolti altri due convegno internazionali (a Torino nel 2009 e a Mosca nel 2014; il prossimo si terrà a Milano nel novembre di quest’anno), sono state fatte numerose pubblicazioni e un centro di documentazione digitale.
Inoltre non si possono dimenticare le attività musicali, il teatro e le iniziative per gli studenti, quelle di formazione politica (con l’iniziativa “Politicall”) e le numerose attività editoriali; il Centro Frassati non è però solo l’insieme delle sue iniziative: è soprattutto un ambito di amicizia, di incontro e di dialogo (a partire da quello con le numerose istituzioni e realtà che ne hanno sostenuto a vario titolo l’attività) nel tentativo di rendere quotidianamente la fede cultura e di contribuire al bene comune.