Russia 1917. Il sogno infranto di “un mondo mai visto”

Giugno 1, 2017
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La mostra presentata al Meeting di Rimini 2017 a cura di Fondazione Russia Cristiana, Marta Carletti, Adriano Dell’Asta, Giovanna Parravicini (testi), Angelo Bonaguro (ricerca immagini), Lorenzo Norfini (grafica), Francesco Braschi (coordinamento), con la collaborazione di AIC Associazione Italiana Centri Culturali. Il ricordo della Rivoluzione d’Ottobre ci chiama a riconsiderare l’origine, il senso e il permanere oggi di un avvenimento davvero epocale. La Rivoluzione Russa ha cambiato la prassi politica, i valori, l’etica sociale e la mentalità non solo russa ma mondiale.
Il primo obiettivo della mostra è mettere in evidenza che quello che avvenne fu il cambiamento del mondo, cambiamento da cui tutti siamo stati toccati. Con la Rivoluzione Russa si apre un’era nuova per l’umanità: si dispiega lo sforzo più compiuto mai visto di «organizzarsi senza Dio, per sempre e definitivamente».
La novità della rivisitazione fatta dai curatori consiste nel lasciarsi guidare dal giudizio che ne diedero alcuni russi contemporanei illuminati da uno sguardo integralmente umano e cristiano, capace di coglierne subito la natura profonda.
Sono questi intellettuali cristiani che si pongono vent’anni prima di Thomas Eliot la sua stessa domanda: è la Chiesa che ha abbandonato il popolo o è il popolo che ha abbandonato la Chiesa?
Il loro giudizio è che la tragedia della Rivoluzione fu resa possibile dallo svuotamento della politica e della società cristiana, dal tradimento della Chiesa e dalla delegittimazione di ogni autorità civile; su questo terreno attecchì il nichilismo di un’utopia politica animata da una religiosità rovesciata, radicalmente immanente.
Pertanto il cuore della Rivoluzione non è nel problema economico.
Noi non capiremo quello che e successo se non ci rendiamo conto del punto centrale: non cambia solo il sistema politico, il sistema economico, cambia radicalmente l’uomo, o meglio, la Rivoluzione è il tentativo di cambiare l’uomo e di crearne uno nuovo. Questa è l’ambizione del nuovo potere: sostituire all’uomo creato da Dio, – normale, con difetti e pregi esattamente come la Russia – un uomo che si crea da sé, che pretende di non avere più alcun difetto, e se c’è qualche difetto si elimina l’uomo. E’ il mito di una perfezione senza grazia che diventa distruttiva. Tutto quello che non è perfetto o che si ritiene imperfetto deve essere eliminato.
Scrive Nikolaj Berdjaev nell’aprile del 1918: «La rivoluzione è stata il suicidio di un popolo che ha rinnegato un grande passato e un grande futuro in nome dell’interesse del momento, a causa del nichilismo che ha avviluppato l’anima popolare».
Tutto il XX secolo e l’esordio del XXI portano il marchio di questa scelta. Il centesimo anniversario della «Rivoluzione d’ottobre» ci interpella tutti, poiché il nichilismo allora vincente si e radicato dentro le nostre società.
Cosa dice a noi questo dramma storico?
Per noi e il richiamo a stare dentro la vicenda storica, dentro la politica in tutte le sue forme, giocando il giudizio penetrante che viene dalla fede; significa non abbandonare il mondo alle forze distruttrici. E’ un richiamo alla responsabilità, alla creatività, a riscoprire il ruolo infinito del singolo e a sostenere la luce della ragione nel flusso impersonale degli eventi.

La mostra è composta da 24 pannelli di vario formato ed è corredata da 4 supporti audio-video in formato MP4.
VEDI il video di presentazione della Mostra.
SFOGLIA in anteprima alcune pagine del libro catalogo della mostra
ACCEDI alla galleria fotografica della Mostra esposta alla 38° edizione del Meeting di Rimini.
Per informazioni telefonare a Meeting Mostre tel.0541/728565, info@meetingmostre.com

Approfondimenti
LEGGI “Una mostra sulla Rivoluzione del 1917 rivissuta da chi vi si è immedesimato Alice D’Alessandro, Mirko Iezzi e Mariagrazia Rappoccio” sulla mostra del Meeting 2017.


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