Milano: Cantico Economico
IN PRIMA ASSOLUTA PER IL CENTRO CULTURALE DI MILANO
Video teatro girato in esterni e interni
serata unica con biglietto cortesia-sostegno artisti
“CANTICO ECONOMICO”
di Giampiero Pizzol
con Andrea Carabelli, Matteo Bonanni e
Diego Becce
prodotto da
Teatro degli Scarrozzanti
Associazione San Giuseppe
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€ 10 intero clicca qui per prenotare
€ 7 Amici CMC clicca qui per prenotare
Madonna ricchezza e Madonna povertà, Fratel denaro e sorella impresa
Si parla oggi di Nuova Economia o anche di Economy of Francesco.
Sembra un paradosso, perché San Francesco, essendo mercante, disprezzò il denaro, conoscendone bene il potere e il senso di onnipotenza che esercitava sull’uomo: non è l’uomo a possedere il denaro, ma il denaro a possedere l’uomo.
Non per nulla egli si spogliò di tutto per essere libero dalle preoccupazioni della vita terrena, obbligando i suoi frati a rinunciare ad ogni tipo di proprietà, ad eccezione degli strumenti del lavoro e a rifiutare il denaro come ricompensa del lavoro svolto, perché la ricompensa dei beni spirituali e relazionali non hanno un valore monetario e di mercato, ma di gratuità. Pertanto, accanto al binomio povertà-libertà, incontriamo l’altro binomio francescano: povertà-gratuità, che costituisce il momento più attivo, che genera ricchezza e la fa circolare.
Dunque la scelta della povertà può essere intesa non come indigenza, ma come sobrietà e semplicità.
La forma di vita, vissuta in mezzo alla gente nei borghi, nei paesi e nelle periferie delle città, unita all’uso personale e collettivo della povertà, costituiscono per i francescani l’appoggio da cui è scaturito quello spiccato senso e interesse per i problemi socio-economici e la creazione di una economia umana.
Ritornare alle fonti di quel pensiero ci fa dunque entrare nella contemporaneità.
La tradizione insegna i passi di una rivoluzione.
E quanto sia urgente un cambiamento del sistema ce lo mostrano le crisi pandemiche, le rovine della terra e dei mari, le disuguaglianze sempre più marcate fra paesi ricchi e poveri, le migrazioni di popoli, le guerre estese in varie parti del globo per interessi economici, lo strapotere delle multinazionali che condizionano la politica dei governi, dirigendone anche produzione e consumi.
Un punto di vista alternativo al modello neoliberista, incapace di rispondere pienamente alle esigenze di un mercato globale sempre più selvaggio e senza regole. Il percorso qui proposto delinea lo snodo che da Francesco d’Assisi arriva fino alle sollecitazioni di papa Francesco per un cambiamento dell’attuale economia.
La battaglia è su tutti i fronti: quello intellettuale, aziendale, politico, monetario ma si svolge anche sul palco o sullo schermo dove la comunicazione arriva in punta di spada! Lo spettacolo dunque nasce perché il teatro del mondo possa conoscere, riflettere, coinvolgersi e agire.