Napoli: Vita e Destino

Incontro con Giovanni Maddalena


Il Centro Culturale Neapolis ha scelto di dedicare il secondo incontro dell’anno 2011-2012 al romanzo “Vita e Destino” di Vasilij Grossman, presentatoci da Giovanni Maddalena, Professore di Filosofia teoretica presso l’Università del Molise e fondatore del Centro studi intitolato all’autore russo.
“Vita e Destino” costituisce la seconda parte di una dilogia – inaugurata dal romanzo, ancora inedito in Italia, “Per una giusta causa” – dedicata alla battaglia di Stalingrado, momento cruciale nella storia russa come nella vita di Grossman. Dopo essersi piegato, in nome del successo letterario, ad una pur sofferta connivenza con il regime, lo scrittore si trovò, come cronista e combattente, di fronte al tragico fallimento di quell’ideologia. Il rovinoso crollo della potenza sovietica, i milioni di morti compatrioti e nemici, la straziante evidenza dell’uguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla sconfitta – e in particolare di fronte alla sconfitta di un regime – riportarono inesorabilmente agli occhi e nell’opera di Grossman l’irriducibile opposizione tra Potere e umanità, emblematicamente compendiata, del resto, nel titolo del romanzo: perché Destino è ciò che lo Stato decide per l’uomo, Vita è quell’essenza unica, irripetibile e mai manipolabile che ultimamente lo costituisce. Ecco dunque che, se il primo romanzo è ancora improntato ad una filosofia della storia filosovietica, nel secondo non c’è che la descrizione dell’umanità, della realtà. E a costare all’opera una lunga censura fu non solo il disvelamento di scomodi fatti storici – i gulag, l’inutilità della celebre “manovra a tenaglia”, la conquista della vittoria grazie all’orgoglio non sovietico ma russo – ma, soprattutto, di una fondamentale verità, compendiata nella nota scena di dialogo tra un rivoluzionario sovietico e il direttore di un lager nazista: l’identità tra tutti i regimi, ugualmente fondati sull’annullamento della libertà in nome di un’ideologia, di una statalizzazione assoluta; e, nonostante ciò, l’irriducibilità dell’uomo alla società in cui si trova. Perché l’uomo ha un punto di sé non riducibile alla storia, ed è il punto per dire la verità.
Fortunosamente giunto e pubblicato in Europa occidentale alla fine degli anni ’70, “Vita e Destino” apparve in Italia nel 1984, e subito fu ampiamente pubblicizzato da don Luigi Giussani, che ne disse: “Alla fine di un testo del genere, uno capisce, o meglio, sente cos’è la persona: non capisce cos’è, ma la sente, non capisce cos’è la libertà, ma la sente …”. Perché, appunto, il romanzo rifiuta ogni concettualizzazione filosofica, potenzialmente pericolosa degenerazione di qualsiasi idea o sentimento, ed è invece ricco di quei “gesti di bontà” insensata in cui – come afferma il personaggio del “pazzo di Dio” Ikonikovv – veramente consiste il Bene. Ma forse soprattutto perché – come ha sottolineato Maddalena – “Vita e Destino” è un libro pieno di domande, dalle più semplici alle più grandi, che nascono dove la vita pulsa, che nascono quando le circostanze della vita si abbattono su di noi, e che, se non eliminate volontariamente, sono esplosive; e che, infatti, nel romanzo rimangono tutte aperte.
Con tutte queste domande Grossman – scrittore ebreo ateo – mostra potentemente che c’è un punto dell’uomo irriducibile, che non può stare in nessuna risposta codificata, ideologica. Anche se l’uomo è spesso ideologico, in lui c’è una forza insopprimibile che si esprime in queste domande. Come recit il finale del libro, “non è concesso al destino del mondo e alla Storia, alla mano irosa dello Stato, alla gloria, o all’infamia della lotta di trasformare coloro che hanno nome di uomini. Qualunque cosa li attenda, la celebrità per la loro fatica o la solitudine, la disperazione e la miseria, il lager e la condanna, essi vivranno da uomini, e da uomini moriranno, come quelli che sono periti hanno saputo fare; proprio in questo consiste per l’eternità l’amara vittoria umana su tutte le forze maestose e disumane che ci sono state e ci saranno nel mondo”.
(Centro Culturale Neapolis, Napoli)



Data

Giovedì 02 Febbraio 2012 ore 18:30

Luogo

Chiesa di Sant’Angelo a Nilo, piazzetta del NIlo 23, Napoli